Il mondo di oggi sembra aver completamente perso di vista l’importanza e la necessità delle professioni pratiche, incentrando tutto su specializzazioni di estrema importanza che rischiano, però, di diventare sempre più inflazionate. Ormai, la maggior parte dei genitori, sogna per i propri figli la corona d’alloro nel giorno della laurea senza tener conto del fatto che moltissimi istituti professionali offrono una preparazione ottimale, che può poi essere trasformata in un’attività anche molto remunerativa a livello lavorativo. È proprio il caso dell’idraulico, una figura da sempre chiave nelle case degli italiani e ironicamente sancita come l’emblema dell’amante insospettabile nelle vecchie commedie all’italiana. La manodopera in questo settore ha registrato un notevole calo, perciò la posizione dell’idraulico è tornata in auge negli ultimi anni, risultato appetibile per i più giovani che spesso faticano a trovare un posto fisso che sia associato ad un compenso adeguato. Non è facile definire lo stipendio medio di un idraulico, tenuto conto del fatto che non si tratta di un’attività standard, bensì associata a quelle che sono le richieste del momento; tuttavia, se si riesce a lavorare in modo attento e corretto, i guadagni possono essere anche molto significativi.
Studi, esperienza ed iter burocratico per diventare idraulico
È bene non commettere mai l’errore di considerare quella dell’idraulico come una professione banale e che si impara in pochi mesi di esperienza; un tempo, infatti, era sufficiente accostarsi ad una figura specializzata per imparare il mestiere e poi metterlo in pratica per conto proprio, senza grandi limitazioni o regolamentazioni. Ad oggi, invece, il discorso è completamente diverso ed è necessario possedere, oltre che dei titoli di studio, anche un certo grado di esperienza che varia proprio in funzione della specializzazione teorica che è stata conseguita. Il titolo minimo di studio coincide con la scuola dell’obbligo e, quindi, con l’aver frequentato un istituto scolastico almeno fino ai 16 anni. A questo punto è necessario un percorso di apprendistato di circa 3 anni, ovviamente retribuito e regolamentato con contratto, che deve essere eseguito al fianco di una figura professionale, che sia un idraulico in proprio o che sia parte di un’azienda più grande. Qualora si abbia, invece, il diploma superiore che attesti la frequenza di tutti e cinque gli anni di scuola, allora è sufficiente un periodo di tirocinio di un solo anno (anche in tal caso opportunamente retribuito). In ogni caso è possibile iscriversi anche a corsi professionali nei quali vengono illustrate attentamente tutte le tecniche da mettere in atto per poter svolgere correttamente il lavoro da idraulico, imparando tutti i segreti del mestiere. Quindi, come già precisato, l’esperienza è un tassello imprescindibile che deve andare a completare un curriculum affinché si possa intraprendere il percorso di iscrizione all’Albo degli Artigiani, che viene effettuata tramite la Camera di Commercio della zona di competenza e che è la sola via ufficiale per rivestire una posizione che sia riconosciuta a livello nazionale. Fatto ciò sono due gli sbocchi lavorativi che si possono seguire:
- aprire una partita IVA e quindi svolgere la propria mansione in proprio, gestendo autonomamente tutti gli impegni lavorativi che subentrano e divenendo dei veri e propri liberi professionisti;
- divenire dipendente di un’azienda già esistente che operi in ambito pubblico, privato o industriale.
Non c’è un iter che sia più vantaggioso di un altro, la scelta dipende esclusivamente dalle inclinazioni e dalle ambizioni personali. In genere, a meno che non si disponga di un’attività familiare già ben avviata, l’ideale sarebbe di intraprendere inizialmente la carriera da dipendente, così da accumulare ulteriore esperienza e da farsi conoscere dai potenziali futuri clienti, per poi avviare una società in proprio.
Cosa fa l’idraulico?
Siamo abituati a pensare, nell’immaginario comune, all’idraulico come un Super Mario che avvita tubature e stappa i lavandini. In realtà l’ambito delle competenze è molto più vasto e ricco ed include mansioni essenziali per lo svolgimento delle più comuni mansioni domestiche. Un idraulico deve sviluppare, nel corso delle numerose esperienze, l’abilità di costruire da zero un impianto, di provvedere alla sua manutenzione ordinaria e straordinaria e, soprattutto, di garantire una certa autonomia circa la circolazione di fluidi (sia liquidi che gas domestici). È importante conoscere, possedere e saper preparare meticolosamente le attrezzature che sarà necessario adoperare nel corso del lavoro, il quale deve essere preliminarmente organizzato in fasi in modo tale da agire in modo sicuro e minimizzando imprevisti ed errori. Quali sono i migliori attrezzi per idraulica? Clicca qui per conoscerli e acquistarli. Essenziali, poi, sono le prove di collaudo che sono volte a garantire di aver lavorato in maniera corretta, prima di terminare ufficialmente i lavori. Inoltre, le competenze teoriche non sono da trascurare: i diversi documenti associati alle installazioni da attuare devono essere chiari e comprensibili, senza lasciare alcuna ombra di dubbio. Altro compito principe è l’installazione dei servizi igienici e dei bagni con la relativa manutenzione. Come si può comprendere, quindi, questa professione non è affatto banale e richiede competenza, preparazione e soprattutto passione. È un lavoro che impiega gran parte della giornata e che per questa ragione deve essere apprezzato da chi lo pratica affinché venga svolto con competenza e non per mero guadagno.